Legalizzazione, depenalizzazione e liberalizzazione: le differenze

Oggigiorno, con l'onda verde che sta investendo il mondo intero, è bene specificare che legalizzazione, depenalizzazione e liberalizzazione non sono sinonimi, tutt'altro, indicano dei processi legislativi dagli effetti completamente diversi. Impariamo a distinguerli facendo le opportune precisazioni.

Legalizzazione

Adottata dalla maggior parte degli Stati che scelgono di abbandonare la via della repressione, per legalizzazione si intende la regolamentazione di una sostanza e del mercato che fiorirà, e ne autorizza la coltivazione, la produzione e la vendita.

Un esempio è il Canada che nel 2018 ha legalizzato la cannabis registrando enormi benefici. Da quelli economici a quelli sociali. Dai milioni di dollari di profitto al calare delle morti per overdose da oppioidi che, contrariamente alla cannabis, mietono migliaia di vittime ogni anno.

Depenalizzazione

Depenalizzare una sostanza non significa renderla legale. La depenalizzazione, semplicemente, trasforma gli illeciti penali in illeciti amministrativi.

Ciò significa che: chi consuma o detiene la sostanza depenalizzata, sempre nelle quantità previste dal provvedimento, non rischia una pena detentiva ma una sanziona amministrativa che può spingersi fino alla sospensione della patente.

La depenalizzazione di una droga è spesso accompagnata da una diminuzione di consumo della sostanza stessa. Ciò accadde perché togliere quel velo di proibizione fa perdere la voglia e il divertimento di avvicinarcisi, soprattutto per la popolazione più giovane.

A testimoniarlo è il Portogallo che dopo aver depenalizzato tutte le droghe, nessuna esclusa, nel 2001, ha notato una netta riduzione del loro utilizzo.

Liberalizzazione

Anche se nessuno Stato ha intrapreso ancora questa via, la liberalizzazione di una sostanza elimina le norme restrittive precedentemente imposte. Come dice la parola stessa: la rende libera, ne riconosce il mercato ma non si occupa di regolamentarlo.

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