In Colombia, il Paese simbolo del narcotraffico, è stata approvata una legge per la legalizzazione e la regolamentazione della cannabis a livello nazionale.
Cosa prevede la proposta per la legalizzazione
Il disegno di legge, presentato dal deputato liberale Carlos Ardila, è stato approvato con larga maggioranza dalla Prima Commissione della Camera dei Rappresentanti con 31 voti favorevoli e 2 contrari.
La proposta, oltre ad una regolamentazione a livello nazionale, prevede l'istituzione di una struttura fiscale per le vendite legali di marijuana. Le rendite sarebbero destinate alle comunità locali per sostenere la salute pubblica, l’istruzione e le iniziative agricole.
Per i sostenitori la legge promuoverebbe “un approccio diverso da quello utilizzato finora nella lotta contro gli effetti nocivi sulla salute e sulla società che questa sostanza psicoattiva può avere, passando da un approccio puramente penale ad uno di riduzione del danno e di salute pubblica".
E ancora, “con questo atto legislativo si promuoveranno strategie a beneficio della campagna e se ne attueranno altre per combattere il traffico illegale di questa sostanza, scommettendo sulla salute pubblica e sulla crescita sociale".
La posizione del Presidente Petro
Anche se insediatosi da poco, il Presidente Gustavo Petro ha fortemente criticato i costanti fallimenti della guerra alla droga e i conseguenti danni sulla salute pubblica, invitando i leader mondiali a ripensare radicalmente le politiche sulle droghe.
Nonostante il Presidente Petro non abbia ancora appoggiato nessuna delle riforme sulla cannabis, in un’audizione alle Nazioni Unite ha dichiarato che “la democrazia morirà” se le potenze globali non si uniranno per porre fine al proibizionismo e adottare un approccio diverso, con milioni di vite in gioco sotto l'attuale regime.
Inoltre Petro ha recentemente parlato della prospettiva di legalizzare la marijuana in Colombia come uno dei mezzi per ridurre l'influenza del mercato illegale. E ha segnalato che il cambiamento di politica dovrebbe essere seguito dal rilascio delle persone attualmente in carcere per la cannabis.
