Cannabis, non danneggia la memoria: lo studio

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Cattive notizie per i proibizionisti. Il consumo di cannabis non influenza la memoria di lavoro, la ricompensa e il controllo inibitorio.

Ad evidenziarlo è un nuovo studio finanziato a livello federale, condotto dall'American Medical Association e pubblicato sulla rivista scientifica JAMA Network Open.

"I nostri risultati suggeriscono che gli adulti che usano cannabis, generalmente con modelli di uso da leggeri a moderati, per sintomi di dolore, ansia, depressione o scarso sonno, sperimentano poche associazioni neurali significative a lungo termine in queste aree della cognizione", affermano i ricercatori.

Ma vediamo cosa significa nello specifico.

Cannabis memoria

Nessun cambiamento dopo 1 anno di consumo

Dopo aver selezionato 57 pazienti di cannabis terapeutica, gli studiosi ne hanno monitorato l'attività celebrale mediante l'utilizzo della risonanza magnetica funzionale.

Passato un anno, i cervelli dei partecipanti sono stati nuovamente scansionati, per verificare come avesse impattato il consumo di cannabis e se ci fossero stati dei cambiamenti nell'attività.

Sorprendentemente però, "Non è stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa nell'attivazione cerebrale tra i 2 punti temporali (baseline e 1 anno) in coloro che avevano le tessere per la cannabis medica e non sono state trovate associazioni tra i cambiamenti nella frequenza di consumo di cannabis e l'attivazione cerebrale dopo 1 anno".

"In questo studio di coorte di adulti che hanno ottenuto la cannabis terapeutica per sintomi medici, l'attivazione cerebrale durante la memoria di lavoro, l'elaborazione della ricompensa e i compiti di controllo inibitorio non era significativamente diversa dopo un anno di consumo di cannabis e non è stata notata alcuna associazione con i cambiamenti nella frequenza di consumo di cannabis, si legge dal rapporto".

Questo, ovviamente, non è un invito a consumare cannabis. È un articolo puramente informativo, che vuole portare luce in un panorama in cui questa pianta viene demonizzata, spesso senza nessun parere scientifico.

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