Jack Herer | La storia dell'imperatore della canapa

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"Combattente in prima linea per la libertà della cannabis". Così fu descritto Jack Herer. Noto per essere il più importante attivista nella lotta contro il proibizionismo della cannabis. 

Jack Herer

Chi è Jack Herer

Nato a Buffalo, NY, nel 1939, da una famiglia ebrea conservatrice, Herer è stato un visionario, che aveva intuito le potenzialità di una pianta ingiustamente proibita. Ma non è sempre stato così.

Figlio di una società corrotta, che promuoveva la guerra alla droga, nessuno si sarebbe mai aspettato che quel ragazzo, dedito allo Stato e ai suoi sforzi militari, sarebbe poi diventato un pioniere nella campagna per la legalizzazione della canapa. 

Ma, dopo aver fumato marijuana per la prima volta, come un dolce risveglio, il suo pensiero cambiò radicalmente. "Non avrei mai immaginato che l'uomo potesse provare un'esperienza simile"

Così nacque, o meglio, venne fuori quell'animo rivoluzionario, che strinse le redini della speranza, con un unico obbiettivo. Cambiare il tragico destino a cui sua Maestà la Canapa andava in contro.

La nascita di un "Imperatore"

Nel 1973, Jack, divenne co-autore di un fumetto intitolato “Grass: Great Revolutionary American Standard System”. Definito come "la guida ufficiale" per valutare la qualità della marijuana, vendette circa 30mila copie sottobanco. Un trampolino di lancio, che gli fece guadagnare fama e rispetto nel regno della cannabis. 

Nel 1979, apri il primo negozio di canapa negli Stati Uniti, lungo Venice Beach, California. A tempo di musica hippie, dispensava cannabis e consigli. E nelle sue parole, cariche di passione, riecheggiava il senso di giustizia. 

Rimedi naturali, vestiti, carta e persino carburante. Tutto ricavabile da questa pianta magica. A detta di Herer, una risorsa essenziale per l'uomo, per combattere la deforestazione e l'inquinamento. La sua missione, era divulgare il più possibile le sue reali capacità.

The Emperor Wears No Clothes: il best seller di Jack Herer

Jack Herer

Siamo negli anni 80'. Si respira aria di terrore e, negli Stati Uniti, le politiche di repressione verso questa pianta toccano i massimi livelli. 

Nel 1983 Herer, divenuto un facile bersaglio per le forze dell'ordine, fu arrestato per violazione di proprietà federale. E, dopo essersi rifiutato di pagare una multa di 5 dollari, venne condannato a 14 giorni di reclusione. Destino volle che, proprio durante uno dei suoi soggiorni dietro le sbarre, diede vita al suo best seller: "The Emperor Wears No Clothes"

Dal patrimonio inestimabile per la comunità cannabica, frutto di anni di ricerche, studi, interviste, lacrime e sudore. Fu il primo libro a provare alcune delle teorie, oggi di dominio pubblico, sulla nascita del proibizionismo

Ovvero, una farsa messa in scena dai potenti dell'epoca, intimoriti dalle potenzialità di questa pianta, per fermare la coltura della canapa, che ben presto avrebbe mandato in rovina la loro ascesa al potere. 

Le industrie farmaceutiche, del petrolio, della carta e della plastica. Tutte messe sull'orlo del precipizio. Bisognava fermarla a tutti i costi. Ne valevano milioni di fatturato. 

Nonostante Herer non trovò nessun editore disposto a pubblicare il suo libro, decise di fare tutto da solo, occupandosi sia della stampa che della distribuzione. Fu un successo clamoroso. Dal 1985, anno di pubblicazione, ad oggi, è stato tradotto in dodici lingue ed ha venduto quasi un milione di copie.

Negli anni successivi, incurante dello sforzo fisico, continuò imperterrito con la sua missione. Pensare che, nel 1990, dovette affrontare una delle settimane più dure della sua vita. Un totale di 60 raduni in 48 città diverse. Ma alla fine l'età che avanzava si fece sentire, insieme alle sue complicazioni. 

La fine di una Leggenda

Murales Jack Herer

Quella vita così frenetica lo mise a dura prova. Nel 2000 fu colpito da un infarto e un ictus durante un festival della canapa in Oregon. Ma non fu abbastanza per metterlo fuori gioco.

Dopo un lungo periodo di recupero si rimise in carreggiata. Secondo lui, grazie soprattutto all'uso quotidiano di olio di cannabis dalle alte concentrazioni e all'uso di funghi psicoattivi. 

Purtroppo nel 2009, all’Hempstalk Festival di Portland, la storia si ripetè. Herer ebbe un ulteriore attacco di cuore, ancor più forte del primo, tanto da non recuperare le sue celebri capacità comunicative.

Indebolito dall'accaduto, il 15 Aprile 2010, all'età di 70 anni, ci lasciava Jack Herer. Ma non di certo a mani vuote. Le sue gesta ed il suo coraggio fanno ancora da colonna portante nella lotta contro il proibizionismo

Graffiti che lo rappresentano colorano le città. Eventi, riviste e perfino varietà di cannabis ricordano il suo nome. Ed il suo libro è una reliquia che non può mancare in nessuna libreria. 

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