Cannabis per trattare i sintomi dell'ansia: due nuovi studi

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Trattati solitamente con farmaci, prevalentemente benzodiazepine o antidepressivi, i sintomi dei disturbi d'ansia possono migliorare grazie alla cannabis. 

Oltre ai numerosi studi sul CBD e ansia infatti, che confermano il potenziale terapeutico del cannabidiolo, sono arrivate due nuove conferme scientifiche che attestano l'efficacia della cannabis per l'ansia.

cannabis riduce sintomi ansia

Disturbi d'ansia: quali sono i sintomi

I disturbi d'ansia sono le patologie più diffuse al mondo, con ben 270 milioni di persone che ne soffrono, soprattutto donne. 

I più comuni sono il disturbo d'ansia generalizzato (DAG o GAD), il disturbo di panico (DP), ipocondria, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e il disturbo post traumatico da stress (DPTS). 

E nel DSM-5 (Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali) sono definiti come “sensazioni di nervosismo, tensione o panico in risposta a differenti situazioni; frequente preoccupazione per gli effetti negativi delle passate esperienze spiacevoli e le eventualità negative future; sensazioni di timore e apprensione in situazioni di incertezza, prospettando il peggio”.

I cui sintomi sono: palpitazioni, tremore, sudorazione, vertigini, insonnia, nausea, dolore toracico etc.

Cannabis e disturbo d'ansia generalizzato: efficace per ridurre i sintomi

Condotto su 302 pazienti del Medical Cannabis Registry del Regno Unito affetti da disturbo d'ansia generalizzato, lo studio, guidato dai ricercatori dell’Imperial College Medical Cannabis Research Group di Londra e pubblicato su Psychopharmacology, ha concluso che un trattamento con cannabis potrebbe migliorarne i sintomi.

Dopo aver analizzato dei questionari sul disturbo d’ansia generalizzato-7 (GAD-7) compilati dai pazienti a 1, 3 e 6 mesi, gli studiosi hanno riferito che: 

“Sono stati osservati miglioramenti nell’ansia, nella qualità del sonno e nella qualità della vita in ogni momento - Le riduzioni medie assolute a 6 mesi di 4,5 punti del GAD e l’aumento di 0,11 della qualità della vita sono superiori ai livelli presi a differenze clinicamente significative minime, mentre l’aumento medio del sonno un punteggio di 1,5 è leggermente inferiore al livello di 2,6 corrispondente a “sonno leggermente migliorato”. Individualmente a 6 mesi, il 39% delle persone sperimenta un miglioramento clinicamente significativo della propria ansia, il 50% della qualità della vita e il 35% del punteggio del sonno. Questi risultati aggiungono peso a un’analisi precedente (Ergisi et al. 2022), con un gruppo più ampio di 96 pazienti seguiti per 6 mesi rispetto ai soli tredici precedenti. Ciò suggerisce che i miglioramenti osservati con i CBMP in questo gruppo di pazienti sono mantenuti in più domini nell’arco di 6 mesi”.

Gli autori concludono sottolineando che la prescrizione di medicinali a base di cannabis “è associata a miglioramenti clinicamente significativi dell’ansia con un profilo di sicurezza accettabile”. 

La cannabis riduce l'ansia? Si per i pazienti

Dai dati di 184 pazienti raccolti tramite app, si è evinto che l'inalazione di cannabis può attenuare l’ansia. Pubblicati i risultati sul Journal of Cannabis Research, gli investigatori di Aurora Cannabis Inc. a Edmonton hanno analizzato i dati che comprendono tre dei prodotti di fiori secchi più comunemente utilizzati nell’ansia (THC indica (17–19.1% THC: 0.1% CBD), CBD (0.3–2.5% THC: 8–10.3% CBD), e THC sativa (17.5–22.3% THC: 0–0.1% CBD). 

I ricercatori hanno dichiarato che: “Il consumo di cannabis ha comportato una significativa diminuzione dei punteggi di ansia sia tra i maschi che tra le donne, un'efficacia media del 50% simile tra le tre genetiche. - E ancora - Tutti i gruppi di età hanno sperimentato riduzioni significative della loro ansia dopo il consumo di cannabis; tuttavia, il gruppo di età superiore ai 40 anni ha avuto un’efficacia significativamente inferiore rispetto agli altri gruppi. Il dosaggio ottimale complessivo per l’intera coorte era di 9-11 inalazioni per i maschi e 5-7 inalazioni per le femmine, con qualche variazione nel dosaggio tra le diverse cultivar, sessi e gruppi di età”. 

* Foto di Usman Yousaf su Unsplash  

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