Pubblicato nel 2021 sul Journal of Alzheimer’s Disease, uno studio ha confermato che un ciclo di alte dosi di CBD di almeno due settimane può ripristinare la funzione di due proteine, imprescindibili per ridurre i sintomi dell'Alzheimer.
In particolare dell'Alzheimer familiare: una versione ereditaria della malattia che colpisce circa due o più persone appartenenti allo stesso nucleo, manifestando i suoi primi sintomi nelle persone tra i 30 e i 40 anni.
CBD e Alzheimer: potrebbe mitigarne i sintomi
"Esiste un disperato bisogno di modalità terapeutiche innovative per migliorare i risultati dei pazienti con AD. In questo studio, abbiamo testato se il cannabidiolo (CBD) migliora i risultati in un modello traslazionale di AD familiare", spiegano i ricercatori.
Nello studio effettuato sui topi i ricercatori hanno scoperto che il CBD ha migliorato l’espressione di IL-33 e TREM2, aumentati rispettivamente di sette e dieci volte. migliorato i sintomi dell’AD e ritardato il declino cognitivo.
Il dottor Babak Baban, immunologo e decano associato per la ricerca presso l’Augusta Georgia Dental College of Georgia della Georgia, ha infine spiegato in un comunicato stampa che il CBD ha ridotto i livelli della proteina IL-6, che è associata agli alti livelli di infiammazione riscontrati nell’Alzheimer.
I passaggi successivi concludo gli studiosi prevedono la determinazione delle dosi ottimali, la somministrazione di CBD nelle prime fasi del processo della malattia e il passaggio a potenziali studi clinici.