"La Commissione europea ha aperto un'indagine per valutare la conformità delle disposizioni presenti nel ddl Sicurezza sulla canapa con i Trattati e il diritto derivato dell'Unione". A dichiararlo è Valentina Palmisano, europarlamentare del M5S.
L'emendamento approvato dalla maggioranza di governo infatti "equipara in modo del tutto sbagliato la cannabis light alla droga contraddicendo tra l'altro una sentenza della Corte di Giustizia Ue".
Sentenza della Corte di Giustizia europea del 2020, che aveva stabilito che il CBD non può essere considerato uno stupefacente e "uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato membro".
A cui si aggiunge la sentenza più recente, sempre della Corte di Giustizia dell'Ue, emanata lo scorso 4 ottobre. In cui viene precisato che gli Stati membri non possono limitare la coltivazione della canapa industriale.
Commissione Ue: un'indagine per valutare il ddl Sicurezza sulla canapa
Come riportato dall'Ansa, la Palmisano ha spiegato che: "L'esecutivo europeo conferma di aver ricevuto numerose denunce in relazione sia all'emendamento 13.06 del 'Ddl sicurezza' italiano, che è stato approvato di recente con l'obiettivo di limitare la circolazione delle infiorescenze della canapa o dei prodotti contenenti tali infiorescenze, sia al Decreto 27 giugno 2024", sospeso nuovamente dal TAR, che voleva inserire il CBD tra gl stupefacenti.
"L'esame dell'esecutivo europeo è attualmente in corso, continua la Palmisano. "E noi speriamo che giustizia venga fatta per un settore importante per l'economia italiana", che conta oltre 3mila aziende agricole e 20mila lavoratori. "Come Movimento 5 Stelle faremo di tutto per tutelarli".