Barba bianca, pancia prominente e un vestito rosso. Babbo Natale è una delle figure più riconosciute della tradizione natalizia. Ma ti sei mai chiesto cosa brucia nella sua pipa?
Sì, quella pipa a cui non tutti fanno caso, ma che accompagna il vecchio omone in tutte le sue avventure. E il motivo è scioccante.
Siediti comodo e preparati a scoprire una storia magica, che rivoluzionerà (per sempre) la tua idea del Natale.
Babbo Natale è uno sciamano della Siberia?
Neve, ghiaccio e paesaggi gelati. Siamo in Siberia: uno dei territori più freddi della Terra, con temperature che scendono fino a -40°C in inverno.
In questi luoghi remoti, gli sciamani occupavano un ruolo centrale. Figure sacre che facevano da ponte tra il mondo terreno e quello degli spiriti. Ma cosa centra?
Per "connettersi" erano soliti utilizzare alcune sostanze psicotrope. Principalmente l'amanita muscaria: un fungo psicoattivo rosso a puntini bianchi, che "stranamente" ricorda i colori di Babbo Natale.
Invece la cannabis, già apprezzata per le sue proprietà psicoattive e curativa, poteva ricoprire un ruolo secondario in questi rituali, eseguiti proprio tra il 21 e il 22 dicembre per celebrare il solstizio d'inverno: la notte più lunga dell'anno.
Dalle tradizioni sciamaniche a Babbo Natale: sveliamo il mistero
Se l'utilizzo di sostanza psicoattive è un primo indizio, sono diversi gli elementi delle antiche tradizioni sciamaniche e pagane che si ricollegano a Babbo Natale.
Come la slitta trainata dalle renne, che oltre ad essere considerate animali sacri, trainavano le slitte degli sciamani tra i villaggi. E non solo.
Si dice che gli sciamani usavano il camino o le aperture del tetto per entrare nelle abitazioni, perché le porte erano bloccate dalla neve. Non vi ricorda l'immagine di Babbo Natale?
Infine la pipa fumante, che potrebbe richiamare il rituale del fumo sacro: un mezzo per entrare in contatto con il divino o per evocare uno stato di calma e introspezione.